VALLECUPOLA
DOVE SI TROVA?
Vallecupola è una frazione di Rocca Sinibalda, a 1007 metri di altitudine, immersa nel verde dei sovrastanti boschi che le fanno da corona. Lungo la valle che circonda il paese scorre il Turano, l’antico fiume Telonio, che nasce a monte di Carsoli, dà origine al lago omonimo e continua il suo cammino fino a raggiungere la riva destra del Velino, nel quale confluisce alle porte di Rieti; entrambi poi si estinguono nella cascata delle Marmore. Il nome Vallecupola potrebbe significare proprio Cupola, una Valle a Cupola, per la rotondità della valle in cui si trova; un’altra teoria associa il nome ad un’antica dea orientale, la dea Kubaba, poi sviluppato foneticamente in Cupola. Di Vallecupola erano originari Sinibaldo, importante vassallo degli angioini ed il fratello Gentile, abate di S. Salvatore Maggiore nella seconda metà del XIII° secolo. A dimostrazione di questo periodo di fortune l’attuale centro storico conserva ancora alcuni esempi di fortificazioni, come parte della torre, alcuni palazzi di notevole interesse architettonico ed alcuni capitelli romanici sparsi sulla piazza principale. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, cantone di Castelvecchio (1798-1799) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Castel Vecchio come comunità dipendente da Poggio Vittiano (1810-1814). Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Vallecupola fu annesso alla provincia di Sabina, delegazione e distretto di Rieti, appodiato a Longone (1816), poi a Collevecchio (1817) ed infine a Rocca Sinibalda. dopo l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nel 1860, appartenne alla provincia di Perugia fino al 1923, poi a quella di Roma ed infine, dal 1927, fu annesso alla neo-istituita provincia di Rieti. E’ tuttora frazione di Rocca Sinibalda”.
UN PO’ DI STORIA
COSA VEDERE?
Questa piccola chiesa, affacciata sulla piazza del paese, per anni ha custodito al suo interno pregevoli affreschi tra cui l’affresco di un enorme Volto Santo (di artista anonimo e datato 1545) , la cui storia sembrerebbe strettamente legata ad un’antica reliquia conservata a Lucca. La Chiesa della Madonna della Neve però, non ha conosciuto valorizzazioni, offesa da continue infiltrazioni di acqua proprio sulle aree affrescate, è stata chiusa dalla Diocesi di Rieti. Nel 2018 è stato istituito un convegno al quale hanno partecipato un funzionario del MIBAC, una restauratrice e il direttore del Museo dei Beni Ecclesiastici della Diocesi di Rieti per sensibilizzare il Vescovo della Diocesi di Rieti, Domenico Pompili. Nel 2023, per il progetto della messa in sicurezza sono stati stanziati 350 mila euro. Si tratta di un primo importante passo per la valorizzazione e il futuro restauro degli affreschi.
Fino a pochi anni fa la chiesa custodiva anche una bellissima croce d’argento, “La croce astile di Vallecupola”, poi trasferita nel Duomo di Rieti, attribuita a Jacopo Del Duca, allievo e collaboratore di Michelangelo.
Il santuario si presenta come una piccola chiesetta, luogo solitario e silenzioso immersa nel bosco. La chiesa ha un campanile a vela e due piccole campane, che si possono suonare con una catenella. La facciata ha tre “occhi” disposti intorno al portale e sull’architrave è incisa la data: 1679, recentemente ristrutturata anche grazie all’apporto di un sacerdote di Castelnuovo di Farfa, Don Giuseppe. Il nome “Pagaret” potrebbe derivare da una corruzione dialettale di “apparì” o “apparette”. Si narra che la Vergine apparve a un viaggiatore aggredito da briganti locali, l’uomo terrorizzato invocò la Madonna che mise in fuga i briganti e per ringraziare dello scampato pericolo volle edificare la chiesetta, che diventò presto meta di pellegrinaggio. Il santuario è raggiungibile in circa 40 minuti a piedi, il percorso è uno stretto sentiero che si prende poco dopo Vallecupola (a 1,3 km dal paese), seguendo l’indicazione “Fonte Crocetta”. Dalla fonte si segue il sentiero, una freccia segnaletica lo indica come sentiero 375a, con direzione “Santuario Madonna di Pagaret”
Il 4 e 5 Agosto appuntamento con la Sagra dell’Arrosticino di pecora e del formaggio pecorino. L’11 Agosto si svolge il tradizionale percorso gastronomico con piatti tipici tradizionali legati alla transumanza. Da non perdere la processione verso il Santuario della Madonnina di Pagaret il 4 agosto, a partire dalle ore 7.30 del mattino.
SAGRE E RICORRENZE
DOVE DORMIRE?